Red Dead Redemption 2 è uno dei videogiochi di maggior successo dell’ultimo decennio. Le 38 milioni di copie vendute in tutto il mondo, assieme alla grande accoglienza della critica videoludica non possono che rendere il titolo di questo articolo “provocatorio”, almeno in parte. Come può un gioco così apprezzato essere considerato un flop? Come può un titolo dai valori produttivi così elevati, dalla mole di contenuti tanto ampia essere ritenuto controverso?
Eppure, il capolavoro di Rockstar Games ha un lato “oscuro”. Ad oggi, infatti, la versione online di Red Dead Redemption 2 è stata deludente, per usare un eufemismo, e sebbene il videogioco sia eccezionale nella sua controparte single player, sappiamo tutti quanto l’online sia importante al giorno d’oggi. Se persino per Mass Effect 3 gli sviluppatori stanno pensando a una versione multiplayer, significa che il gioco in rete ha un peso specifico non indifferente.
Sfortunatamente, la community di Red Dead Redemption 2 è tutt’altro che soddisfatta del trattamento che il gioco con protagonista Arthur Morgan ha ricevuto finora. Dopo uno degli ultimi update settimanali, rilasciato alla fine di agosto senza però aggiungere nulla di rilevante all’esperienza di gioco, molti utenti hanno alzato la voce su Twitter. La maggior parte di loro si è lamentata della disparità di trattamento riservata da Rockstar Games a GTA 5 e Red Dead Redemption 2, con il primo che “riceve grandi eventi settimanali, mentre l’altro solo immondizia”.
Alcuni vanno addirittura oltre, definendo il titolo ambientato nel Far West “il peggior videogioco di sempre”. Un’esagerazione, senza ombra di dubbio, che però potrebbe avere un remoto fondo di verità. Se il secondo capitolo di Red Dead Redemption vanta una campagna offline semplicemente fenomenale, come vedremo più avanti, lo stesso non può essere detto della sua noiosa e ripetitiva componente multiplayer.
A Red Dead Online mancano gli obiettivi. Di certo non quelli commerciali, che probabilmente sono stati più che raggiunti, ma quelli che rivestono un ruolo fondamentale in ogni esperienza multiplayer di successo. Al giocatore Red Dead Online non dà (quasi) mai un buon motivo per continuare a giocare. Le modalità inserite sono divertenti per una one-shot ma non incentivano a rimanere al fine di migliorare il proprio rango. In sintesi, manca la sensazione di progressione perché le ricompense non hanno appeal. Pochi cavalli, pochissime armi nuove o speciali e soprattutto nessuna modalità coop degna di nota.
Come già accennato, però, il giudizio complessivo sull’ultimo titolo sfornato da Rockstar Games non può che essere positivo. La mole di contenuti presenti nella campagna single player di Red Dead Redemption 2 è senza precedenti. L’attività forse più apprezzata e gratificante è la caccia, riprodotta con un realismo a dir poco maniacale. Proprio per questo, al di là di eventuali ricompense prettamente “ludiche” come pelli utili a creare nuovi outfit o materiali essenziali per la cucina, il vero premio è l’esperienza in sé. Gli ambienti così vari e verosimili, i rumori tanto coinvolgenti da tenerti sempre all’erta e il comportamento degli animali stessi valgono da soli il prezzo del biglietto.
Oltre alla caccia, Red Dead Redemption offre decine e decine di ore di gioco a tutti gli appassionati di giochi come roulette e blackjack, che nel mondo creato da Rockstar Games potranno divertirsi con minigiochi che nulla hanno da invidiare a quelli che si trovano online oggigiorno. Ancora una volte, dunque, a fare da padrone è la sensazione di puro realismo che pervade il giocatore quando siede a un tavolo da gioco, dialoga con altri personaggi e prova a vincere premi in denaro.
Ma tutto questo, insieme a un comparto tecnico straordinario, impallidisce di fronte alla narrazione di Red Dead Redemption 2. Quella di Arthur Morgan è una delle storie meglio raccontate in un videogioco, capace di coinvolgere i giocatori così tanto da cambiare il loro modo di comportarsi nelle battute conclusive dell’avventura. Come se non bastasse, è una finestra estremamente dettagliata su un periodo di transizione fondamentale nella storia degli Stati Uniti, quando la “civiltà” cominciava ad affacciarsi all’orizzonte ma non tutti si dimostravano disposti ad adattarsi questo cambiamento epocale.
Nonostante un sopporto multiplayer finora molto deludente e che ha scatenato l’ira di tanti giocatori in giro per il mondo, Red Dead Redemption 2 è un capolavoro senza tempo.
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